Storia

Storia del paese

Non è facile ricostruire la storia di un piccolo paese, che, non essendo stato teatro di vicende eclatanti, non è stato oggetto di grande attenzione da parte degli studiosi. Nonostante questo, ci siamo sforzati di risalire, almeno per deduzione, alle origini di Casa Corvi, utilizzando le fonti storiche a nostra disposizione, che, per la verità, non sono molte.                                                                                                           In epoca medioevale, nel sito dell’attuale Casa Corvi, non doveva esistere una comunità numerosa, visto che il toponimo non compare come cappella dipendente dalla Pieve di Vignola o quella di Urceola (Saliceto) né nei privilegi papali del sec. XII, né nelle liste delle decime decretate dal papa Bonifacio VIII, risalenti al 1296-1299 e neppure negli estimi redatti dal sinodo di Sarzana nel 1470*.                                        A prescindere dal silenzio dei documenti, è tuttavia razionale ipotizzare che il territorio di Casa Corvi si trovasse in epoca medioevale sul tracciato di una delle principali vie alternative alla strada di Monte Bardone e precisamente sulla via del Borgallo (Via degli Abati), che, secondo M.Giuliani, dopo aver attraversato il territorio di Vignola, sboccava “nel piano di Verdeno, in prossimità della influenza del Verde nella Magra” ed il cui percorso da Pontremoli “si staccava dall’antico ponte superiore del Verde (ponte della Crësa) e giungeva al torrente Bettigna, nel territorio vignolese*. Si tratta, evidentemente, di quella via campestre, contraddistinta tuttora dal toponimo molto eloquente di “Stra’ Vecia”, che tutti conosciamo. Proprio lungo a quel itinerario antico e poco distante dall’abitato di Casa Corvi si trova ancora oggi la Cappella della Madonna delle Grazieche, sempre secondo lo storico M.Giuliani*, la tradizione popolare ritiene di origine remota, sulla strada cui la tradizione medesima attribuisce il tracciato: Vignola, Casa Corvi, Dozzano o Vico, Vallunga, S.Cristoforo, Pieve di Urceola (Saliceto).        La  prima testimonianza storica relativa al nostro paese risale al 1508, quando la località era chiamata “Summo Verdeno”, come sostiene lo storico P. Ferrari*, parlando di frate Bartolomeo Corvi “de summo Verdeno”.                                                        Il nome attuale sarebbe derivato dalla famiglia cui apparteneva il frate, la “domus Corborum”, che allora risiedeva in questo luogo.                                                          Un’ altra ipotesi, avvincente ma leggendaria, anche perché cronologicamente remota, risalirebbe all’epoca in cui nel sito di Casa Corvi esisteva un lago. Si dice, dunque,  che “durante gli straripamenti, le acque trascinavano via animali e nel luogo dove ora sorge il paese pare che si dessero decine di corvi per nutrirsi delle carcasse*. L’abitato dipendeva dalla parrocchia di San Geminiano e all’epoca sopra citata  era costituito da 7 famiglie, di cui 6 erano appunto dei Corvi. Doveva trattarsi di un casato molto benestante, se, come afferma Ferrari, “il Villani (la) annovera fra le famiglie notabili del Suo tempo”.   Altre notizie storicamente documentate si collocano nel XVI sec. Nell’anno 1526, B.Campi annota: “A dì 15 aprile, dovendosi convocare il Consiglio Generale, essi (i rappresentati rurali), congregati nel piano di Verdeno vicino alla Casa dei Corvi, tentano di fare consiglio contro i pontremolesi…*. Trent’anni più tardi (1556), troviamo un’altra testimonianza del Campi*, il quale ricorda che una contingente di 4000 tedeschi si acquartierò, per una notte a Vignola e “alla Casa Corvi” è riportata dal medesimo autore per l’anno 1557*. D’altra parte , il toponimo Casa corvi compare, insieme a numerose località, nell’edizione del 1571 degli Statuti di Pontremoli*.

Testo tratto dal libro “Casa Corvi, un paese, una parrocchia”; Parrocchia San Bartolomeo; 1998